Rimpatrio dei beni culturali

I Cavalli di San Marco furono depredati durante il Sacco di Costantinopoli del 1204 da parte dei veneziani, per poi essere stati oggetto di saccheggio delle forze napoleoniche nel 1797. Tornarono in Italia nel 1815.

Si definisce rimpatrio (o ritorno) dei beni culturali la ricollocazione di un manufatto dalla valenza storico-culturale nel proprio aereale d'origine, od agli ex proprietari (ed i loro eredi).

Gli oggetti contestati, spesso depredati in episodi bellici, variano ampiamente e comprendono sculture, dipinti, monumenti, oggetti come strumenti o armi per scopi di studio antropologico e resti umani.

Il saccheggio del patrimonio culturale dei popoli sconfitti con la guerra è una pratica comune fin dall'antichità. In epoca moderna, risultano particolarmente degne di nota le spoliazioni napoleoniche: una serie di confische di opere d'arte e oggetti preziosi effettuate dall'esercito francese o da ufficiali francesi nei territori del Primo Impero francese, tra cui la penisola italiana, la Spagna, il Portogallo, i Paesi Bassi, e l'Europa centrale. Il saccheggio continuò per quasi 20 anni, dal 1797 al Congresso di Vienna del 1815.[1]

Dopo la sconfitta di Napoleone, alcune delle opere d'arte saccheggiate furono restituite al loro paese d'origine, tra cui il Leone ed i Cavalli di San Marco, che furono rimpatriati a Venezia. Ma molte altre opere d'arte sono rimaste nei musei francesi, in primo luogo il Louvre e la Biblioteca nazionale.[2]

All'inizio del XXI secolo, i dibattiti sulle acquisizioni da parte delle collezioni occidentali dei manufatti di origine coloniale si sono incentrati sia su argomenti contro che a favore dei rimpatri. Dalla pubblicazione del rapporto francese sulla restituzione del patrimonio culturale africano nel 2018, l'opinione pubblica ha favorito le restituzioni su basi morali piuttosto che meramente legali.[3]

  1. ^ (EN) David Gilks, ATTITUDES TO THE DISPLACEMENT OF CULTURAL PROPERTY IN THE WARS OF THE FRENCH REVOLUTION AND NAPOLEON, in The Historical Journal, vol. 56, n. 1, 2013-03, pp. 113–143, DOI:10.1017/S0018246X12000453. URL consultato il 9 settembre 2023.
  2. ^ (EN) » Napoleon’s appropriation of Italian cultural treasures, su smarthistory.org. URL consultato il 9 settembre 2023.
  3. ^ (EN) Philip Oltermann, Berlin's plan to return Benin bronzes piles pressure on UK museums, in The Guardian, 23 marzo 2021. URL consultato il 9 settembre 2023.

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